Mettere il parquet in casa è sicuramente un’ottima scelta, sia sul piano estetico che su quello funzionale. Infatti, se da un lato il parquet è un elemento di grande valore ed eleganza, altrettanto importanti sono i vantaggi che porta dal lato tecnico: è fonoassorbente, quindi in grado di attutire molto il rumore dovuto dal calpestio; è un materiale naturale che garantisce un ottimo isolamento termico e protegge dall’umidità molto meglio di quanto riesca a fare la ceramica. Contrariamente a quando si pensa poi, è facile da pulire e mantenere ed è molto resistente all’usura, che anzi generalmente lo valorizza.
Quando si parla di pavimenti in Parquet, si apre un mondo davvero vasto… ne esistono infatti tantissime tipologie, che si differenziano per essenza (tipo di legno), trattamento, spessore, formato e posa.
Intanto partiamo col dire che si può parlare di “Parquet” solo quando la componente di legno massiccio nobile non sia inferiore ai 2,5 mm.
Detto questo, facciamo una distinzione tra le diverse tipologie di Parquet:
1. Parquet in Legno Massello o “Tradizionale”
Si tratta dei classici pavimenti in “legno pieno”, realizzati interamente con lo stesso legno, senza bisogno di aggiungere strati di supporto. Lo spessore va dai 10 ai 24 mm mentre le dimensioni delle travi può variare molto.
Per la maggior parte dei casi sono dotati di incastri maschio-femmina su tutti e quattro i lati, particolare che garantisce una notevole stabilità di posa. Esistono anche le varianti senza incastri, che richiedono quindi una tipologia di posa a incollaggio o chiodatura.
Il parquet in legno massello, la varietà più pregiata, prevede però la vendita del legno grezzo, che richiede quindi la messa in atto delle finiture (levigatura, oliatura, verniciatura, ceratura e infine lucidatura), direttamente durante la posa del pavimento. Questo fa sì che i lavori di allestimento siano molto lunghi: dai 30 ai 40 giorni, ed è bene tenerne conto se stiamo per imbarcarci in una ristrutturazione.
Il parquet tradizionale in massello si presta bene alla personalizzazione, in quanto permette l’inserimento di elementi decorativi quali motivi geometrici o intarsi di vario genere.
Caratteristica unica di questa tipologia di parquet, grazie al suo ampio spessore, è quella di poter essere rilevigato diverse volte nell’arco della sua vita e tornare esattamente come nuovo.
2. Il Parquet Prefinito o Predefinito
Il Parquet prefinito è chiamato anche “Multistrato” in quanto composto da 2 o 3 strati, così strutturati: lo strato superiore è composto sempre da legno nobile, per uno spessore che va dai 2,5 ai 5 mm. Lo strato inferiore, il cosiddetto “supporto” è formato dall’unione di varie lamelle di legno dolce e povero (solitamente abete o betulla) e serve a rendere la pavimentazione più stabile, attutendo la pressione che proviene dallo strato superiore.
Nelle soluzioni a tre strati, al di sotto del supporto troviamo anche un terzo livello costituito dalla “lamina”, definita anche “controbilanciatura”, che può essere sia legno duro che dolce.
La posatura avviene grazie agli incastri presenti sui fianchi e possiede il vantaggio di essere molto più rapida (circa tre giorni) rispetto a quella del parquet tradizionale. Questo perché tutte le operazioni di rifinitura vengono fatte direttamente in laboratorio e non successivamente in fase di montaggio come avviene invece per il parquet in massello. Grazie a questo il parquet prefinito, una volta montato, è subito calpestabile. Rispetto al tradizionale però, non si adatta alla personalizzazione con decori, e il suo design è più semplice e uniforme.
Tra questa tipologia di parquet si annoverano anche i cosiddetti parquet “prelevigati”, che possiedono le stesse caratteristiche dei multistrato ma senza avere l’ultima finitura, che avviene quindi durante la messa in posa, permettendo la possibilità di qualche minima personalizzazione.
3. Parquet Antico VS Parquet Anticato
Spessi confusi tra loro, il parquet antico e quello anticato sono invece due tipi di pavimenti completamente diversi.
Il Parquet Antico è costituito da legname vecchio recuperato da baite, castelli o antichi casali, che viene risanato e ripulito per essere riportato a nuova vita. Per questo motivo risulta essere un parquet di gran pregio e molto costoso.
Di questo legno antico si selezionano delle lame spesse circa 4 – 5 mm, che vanno a formare lo strato superiore di legno nobile, a cui viene apposto uno strato inferiore di legno di betulla che funge da supporto, e infine una lamina per la controbilanciatura, di circa 6 – 7 mm. In totale il parquet antico risulta di uno spessore che si aggira intorno ai 18 mm. Per rinforzare e allo stesso tempo proteggere lo strato superiore di legno antico (detto “antica patina”), viene trattato con cere, oli e vernici speciali.
La posa può con l’impiego di colle, oppure tramite la più tradizionale inchiodatura.
I pregi di questo parquet sono vari: uno fra tutti la sua unicità e originalità ma anche la sua grande solidità, dovuta alla “stagionatura” del legno.
Il Parquet anticato invece è costituito da legno nuovo che, grazie a una particolare lavorazione, acquisisce quelle imperfezioni tipiche dell’usura del tempo tale da sembrare un parquet antico, pur essendo nuovo! Per ricreare l’effetto di un legno antico si utilizza generalmente un tipo di legno rustico, ricco di nodi e fessure, dal carattere quindi più distintivo, che meglio si presta a riprodurre l’effetto di un legno “storico”. Grazie a un’accurata spazzolatura e piallatura, la superficie acquisisce un aspetto ruvido e irregolare, tipico dei pavimenti antichi, ma molto meno costoso.
4. Parquet Industriale
Inizialmente relegato ai soli ambienti di lavoro come officine o fabbriche, il Parquet Industriale conosce oggi un ampio uso anche nell’edilizia residenziale moderna, grazie alla sua ottima resa estetica che si presta bene per ricreare un design contemporaneo, e ai numerosi vantaggi dal punto di vista tecnico.
Il parquet industriale vanta il fatto di essere poco costoso, poiché costituito da scarti di lavorazione o dalle parti meno pregiate del legno.
Questi listelli, anche di specie di legno diverse tra loro, vengono recuperati e assemblati in una sorta di mosaico, andando a formare dei quadrotti con uno spessore che varia dai 10 ai 22 mm.
Rispetto agli altri tipi di parquet, anziché “di piano” gli elementi sono disposti “di taglio” così da conferire maggiore forza e allo stesso tempo creare quelli differenti sfumature di colore accostate tra loro, che caratterizzano questo parquet dal sapore moderno.
Il parquet industriale, come da suo utilizzo originario, si distingue per essere particolarmente robusto, resistente e duraturo, grazie anche alle lamelle strette ma più spesse rispetto agli altri tipi di parquet.
Questo parquet può essere sia in massello che predefinito, e la posa avviene solitamente tramite incollaggio.
5. Parquet Decking o Da Esterno
Per il parquet da esterni si utilizzano tipologie di legno che si prestano maggiormente all’instabilità degli agenti esterni e sono quindi più resistenti agli sbalzi termici, ai raggi del sole, e alle intemperie. Sono più resistenti all’umidità, e quindi alla formazione di muffe.
Questi pavimenti per esterni sono chiaramente anti sdrucciolo, solitamente grazie a una superficie zigrinata. Come resa estetica non hanno niente da invidiare ai parquet da interno, e ben si prestano ad arredare ed abbellire ambienti come giardini, terrazzi e resedi.
Di qualsiasi tipo sia, la sola presenza del parquet rappresenta un elemento di grande arredo per la casa e rende ogni ambiente unico e accogliente. Inoltre, su quale altro pavimento può essere altrettanto bello camminare a piedi nudi e riscoprire tutto il piacere del contatto con un elemento naturale?